Rosa Selvaggia #XXVIII, 05/2004
Sull'invisibile fronte d'inverno
1. Il nuovo disco di Kirlian Camera, "Invisible Front,
2005" dovrebbe uscire a breve via Trisol. Guardando indietro è però
impossibile non notare come sia passato molto, moltissimo tempo
dall'uscita di "Still Air". Puoi raccontarci qualcosa di come il disco
nuovo sia nato? Come mai avete fatto attendere così a lungo i vostri fan?
ANGELO - Abbiamo fatto uscire molti dischi, nel passato del gruppo, ma
pochi album. Stavolta, dall'ultima uscita ufficiale di materiale inedito
sono passati tre anni, anni in cui però ci siamo dedicati a portare avanti
progetti differenti: Stalingrad io ed Elena e Siderartica, Elena soltanto.
Nel frattempo continuavamo a pensare anche ad un nuovo Kirlian Camera,
ma doveva essere qualcosa di speciale, almeno per noi, cioè l'album più
bello della nostra storia. Non sarebbe potuto essere diversamente. Non
avremmo accettato il contrario... il nuovo disco doveva avere tutto
quello che non si era riusciti a realizzare in passato. Ci voleva
concentrazione massima e, dato il periodo, questo non era facile,
quindi... abbiamo buttato via la bozza di un intero album, un progetto
completo (chiamato "Where's the trick") ed abbiamo ricominciato da capo.
Piano piano stava nascendo "Invisible Front. 2005", senza che noi, almeno
inizialmente, ce ne accorgessimo. Non avevamo più scadenze. Intanto
si cercava di andare avanti a fare concerti, i quali, di volta in volta,
divenivano sempre di più "fattori a sé stanti". Ancora, devo dire
che stavamo cambiando etichetta ed il passaggio a Trisol ci ha fatto
spendere un po' di tempo in più del previsto, data la serie di grane
che si è portato dietro per via di un secondo contratto poco chiaro
a causa di discutibili rapporti italo-tedeschi in materia di denuncia
dei redditi da parte di operatori nel campo dello spettacolo. Ora
tutto è più o meno risolto, anche grazie all'etichetta stessa, ma
come se non bastasse ci sono anche voluti due mesi per riuscire a
masterizzare il risultato finale e più di sessanta master - realizzati
in vari studi - letteralmente gettati via perché non riusciti bene,
dato che la gente lavora col culo, ultimamente, nonostante quella
"aria professionale". E' stato tutto molto strano: più volevamo totale
concentrazione, più le nostre giornate parevano indispettirsi della
nostra assenza dalla loro stupida richiesta di attenzioni e... creavano
problemi continui. Allora la concentrazione si è fatta ancora più fitta,
totale, assoluta, disperata. Abbiamo messo una barriera tra noi ed i
giorni che passavano, cercando di non credere alla loro pesantezza.
C'è stata una forza tremenda, che non ci ha mai lasciati. Ne siamo
impregnati, ormai e... per fortuna o purtroppo non credo si possa
tornare indietro. Anche lo psichiatra si è ammalato!
2. Un album che è quindi una sorta di nuovo inizio...
quanto sono diversi ora i Kirlian Camera dal gruppo che incideva per
Discordia / Triton?
ANGELO - Questo nuovo inizio si è verificato nel 2000, anno in cui
abbiamo lavorato su "Still air" e "Absentee - ep", infatti, ogni tanto,
la sigla 'MK3' ha affiancato il nome originale, come a sottolineare che
qualcosa, in effetti, stava succedendo, anche se con discrezione. Oggi
i KC sono differenti da quelli dei '90 in quanto sono più immersi in
ciò che fanno. Non che allora fossimo 'distanti', ma si trattava quasi
di un progetto solista in cui tre o quattro amici ogni tanto si ritrovavano
volentieri tra cene e qualche prova. Credo di non fare torto a nessuno,
nel dire questo. Negli anni '90 ho quindi messo a punto il futuro di
questo gruppo, con l'aiuto di validissimi compagni. Oggi ho il gruppo
dei miei sogni, che è un gruppo "a tempo pieno", agguerrito, genuinamente
"romantico" in senso di... estremismo passionale!
3. Un cammino quindi ben lungo! Ci sono delle cose
lungo questa strada che rimpiangi di aver fatto?
ANGELO - rimpiango di avere aiutato troppi gruppi di imbecilli a
venire fuori. Troppa invidia, tra l'altro male indirizzata, come
risultato. Non so neanche come faccia a vivere, certa gente...
4. Tutti i problemi che v'hanno ultimamente
afflitti sono quindi da considerarsi definitivamente risolti? Alla
luce della situazione attuale, com'è oggi KC (in studio, sul palco,
come label)?
ANGELO - Io ed Elena siamo le due persone che si occupano di scrivere
musica, testi, di fare arrangiamenti e produzione, cioè praticamente
tutto a parte il missaggio finale, che è di solito compito della sola
Elena, la quale riesce a "fare saltare fuori" i suoni meglio. Poi abbiamo
diversi collaboratori a cui fare riferimento per quanto riguarda i
concerti soprattutto ed anche piccoli aiuti in studio. Al momento,
sul palco si alternano Simone Mulé (chitarre e synth), Andrea Fossi
(in prestito dai Siderartica - synth), Lydia Dumfeh (synth), Mia Karin
Egger (synth) ed altri... In studio, abbiamo ora brevi collaborazioni
con Jarboe (Swans), Lloyd James (Naevus) e Patrick Leagas (Sixth Comm/ex-Death
In June) ed i re-mix continuano ad essere più che altro fatti da Simon
Balestrazzi (T.A.C.), Rudy Ratzinger (:Wumpscut:) e Leonardo Von Leibnitz
(Y-Lu-Ko / Emotional Violence), quando non li facciamo
noi. Altre persone stanno "dietro la barricata", aiutandoci con siti
non ufficiali ma utilissimi, come Adalberto Orrigo ed Enrico Eisert...
altri sveltiscono la posta quando noi siamo via... Parecchia gente,
quindi, ma il grosso del lavoro è chiaramente svolto da noi due, che
finiamo a letto regolarmente alle 4 di mattina e ci svegliamo alle 9.
Teniamo molto a gestire personalmente tutto. A proposito, Elena dovrebbe
aprire un'etichetta, tra un po', quindi curare i gruppi (KC, Stalingrad
e Siderartica soprattutto) personalmente, col mio aiuto. Per quello che
riguarda i problemi legati ai KC... La struttura politica mista ed
equilibrata - nel peggiore dei modi, cioè al negativo - del mondo
occidentale, ha bisogno di inquadrare i KC ed altre realtà come
"destabilizzanti", infatti, in quanto aventi valori e quindi non
palesemente "spensierate"... Oggi si tende a puntare il dito contro
le entità pensanti, a meno che queste ultime non ruttino ogni due
minuti e non si facciano identificare come "terzomondiste d'accatto".
Sinistra e destra hanno pieno gioco, in questo: loro sono riuscite a
creare questa situazione, in cui se uno pensa ed osa pure ridere ogni
tanto è pericoloso. E hanno ragione! Ci è stato detto che noi saremmo
qui a corrompere la "sana gioventù europea!!!". E' il delirium tremens,
ormai... Od anche "delirio d'onnipotenza", perché questa gente è... un
po' "onnipotente", purtroppo. Posso solo dire che finché un film come
la "Passione di Cristo" sarà tacciato di antisemitismo... noi avremo
problemi. E molti.
5. Ci sono rumori che vogliono il disco nuovo
esser accompagnato da una nutrita serie di singoli; di questi uno in
particolare colpisce la nostra immaginazione per il suo nome: "Dead Zone
in the Sky". Potete raccontare ai nostri lettori cosa sia la "zona morta
nel cielo"?
ELENA - Gli esseri umani basano la loro esistenza sulla dimensionalità.
Tutto è dimensione, ogni cosa viene fatta in un luogo finito, in una
dimensione, appunto. La zona morta del cielo, invece, rappresenta
un'assenza dimensionale, che, talvolta, può essere percepibile da chi
si trova in stati allucinatori. Qui non esiste traccia di tutto ciò
che siamo consueti vedere. E' una zona che si permea della forma delle
anime di chi può penetrarvi. Ne trattiene il passato e quindi i ricordi
senza rendere indietro niente. Lì non c'è nessun ritorno alla vita. Ma
se non si trattasse soltanto di "stati allucinatori"? E se certe persone
potessero vedere luoghi che gli altri considerano fantascienza? Allora,
la zona morta del cielo sarebbe il confine tra scienza e follia, sarebbe
la soglia che va oltre l'impossibile. Del resto il fronte invisibile è
tale solo per chi non vuole vederlo!
6. Domanda di rito: cosa c'è ora nel futuro di
Kirlian Camera?
ELENA - Cercheremo di intensificare al massimo la nostra presenza dal
vivo e dal periodo che verrà presto dovremmo estrarre poi un album doppio,
disponibile anche su DVD e VHS come video, che sarà il primo live ufficiale
del gruppo. Comunque per quel progetto c'è tempo, perché ora siamo molto
presi dal lavoro che sta dietro l'ultimo album - che è la cosa a cui
senza dubbio teniamo maggiormente - il quale avrà anche sviluppi musicali
ulteriori. Al momento è pianificata l'uscita di due e.p. relativi a
"Invisible Front. 2005", appunto. Il primo, "Dead zone in the sky"
sarà fuori credo a tarda primavera ed il secondo "K-oroner's-Pax"
dovrebbe essere pubblicato a Settembre. Tutti i nuovi lavori di KC
saranno licenziati dalla tedesca Trisol Records in collaborazione con
la nostra etichetta privata United Gladiators Inc. e distribuiti da EFA,
Audioglobe, E.M.I. per quanto riguarda l'Europa, dalla stessa Trisol
negli U.S.A., e quindi stampati in Russia da Irond Corporation. Nel
frattempo, sta per uscire "Berliner Messe", che è un piccolo singolo
in vinile picture-disc limitato a sole 150 copie per
l'italiana Small Voices, il quale ospita due inediti elettronici fatti
recentemente, ma non relazionabili all'album; una cosa un po'
"estemporanea", quindi. Il bootleg ufficiale "Live in London" di Kirlian
Camera & Stalingrad è dal 5 Marzo, data del concerto a Gent/Belgio,
disponibile al tavolo del merchandise durante i concerti dei gruppi.
Poi, a parte, lasciando l'Uomo Mascherato un po' tranquillo finalmente,
io sto finendo di missare il nuovo album dei Siderartica intitolato
"Shapes and colours from the land of God", che dovrebbe essere fuori
a Settembre sempre per Trisol Records, con le distribuzioni sopra
citate per KC. Per quanto riguarda Stalingrad, il nuovo album verrà
nel tempo, con calma. Crediamo uscirà con l'etichetta inglese Cold
Spring o con Trisol, vedremo. Nessuna fretta, comunque... Angelo ed
io abbiamo lavorato moltissimo, in questi ultimi anni di relativo
"silenzio" e quindi, dopo tante registrazioni fatte durante questo
periodo... ora è il momento di tornare sul palco!
7. Date soddisfazione ad un paio di nostre
curiosità su alcune canzoni: continuando ad ascoltare "Still Air",
uno dei pezzi che maggiormente ci colpisce è "Helma nah' shmarr",
che sembra mescolare elementi tradizionali al più puro kirlian-style.
Ci potete dire come sia nato questo brano? Di cosa parla?
ANGELO - Abbiamo lavorato su questo brano e sull'album da te citato
quasi come ad una esorcizzazione riguardo i climi di "Unidentified
Light". Non che quest'ultimo ci dispiacesse, al contrario... ma credo
che Elena si sia iniziata ad ambientare maggiormente nel gruppo proprio
grazie a "Still air", non avendo bene digerito la direzione a volte un
po' filo-jazzistica del precedente. "HNS" è nato come una specie di
mantra a rovescio. Non che sia un inno satanico, ma è molto pregno
di significati "oscuri", come se il mondo fosse visto da un mare
negativo e pieno della propria "distanza". Le parole sembrano inventate
completamente ed invece alcune di essere riportano anche echi di nomi
legati alla cosiddetta gerarchia infernale. E' come una preghiera, un
salmo di disperazione, pieno di beatitudine "al contrario", ma non per
questo immemore della verità e della luce.
8. Ed in secondo luogo, di recente avete inciso
una cover dei primissimi Pink Floyd ("Julia Dream", apparsa sull'antologia
"Songs for Landeric" della Cynfeirdd). Quindici anni fa fu la volta di
"Epitaph", di crimsoniani natali: una semplice coincidenza, o la scena
prog rock e psichedelica di quegli anni vi ha influenzato in qualche
modo?
ANGELO - C'erano dei passaggi musicali, nei gruppi progressive, che
hanno quasi dato la spinta per fare nascere questo gruppo. Infatti,
KC non nasce dal rock americano, esattamente. I gruppi progressive
hanno drammatizzato il nuovo suono d'allora per primi, poi è venuta
certa new-wave anche se con differenti concetti, quindi
qualche esempio di 'new-electronica' negli anni '90. Al momento, trovare
qualcosa di vagamente interessante può essere un problema complicato da
risolvere! Amo i Pink Floyd più di ogni altro gruppo, comunque... anche
se il primo album degli americani Pavlov's Dog, del '76, non era affatto
male.
9. Angelo, sei sulla scena da ormai 25 anni
con Kirlian Camera e di situazioni non facili ne hai di certo vissute.
C'è mai stato un momento in cui hai pensato di smettere?
ANGELO - ho avuto quel momento due volte, a parte tutte le volte che
vedo la faccia dei cretini che suonano in giro. Comunque, la prima crisi
va indietro al 1978, perché nonostante fossi molto interessato alla nuova
ondata punk-wave non mi ritrovavo molto nello spirito "nichilista" dei
molti a quell'area legati. Avevo dei valori molto "chiari" da mettere
nella musica e, a volte, mi pareva che essi non fossero richiesti.
Quindi ho smesso di suonare per un paio d'anni, perché mi interessava
quel fermento ed i suoni che da esso provenivano, ma faticavo ad
accettare le regole dell'ambiente in questione.... Poi sono usciti i
Joy Division con "Closer" e gli Ultravox con "Vienna" ed ho capito che,
anche se non tutto in quei dischi mi faceva impazzire, qualcuno un po'
più simile forse esisteva e allora ho re-iniziato, anche perché quello
che stavo facendo era molto simile a quello che stavano allora suonando
quei gruppi e questo... mi aveva molto colpito ed anche un po' mi aveva
infastidito, AH, AH, AH!!!. La seconda volta è capitata molto più tardi,
nel 1999: non che volessi smettere, ma i KC mi stavano "scappando di
mano": troppe pressioni, stress, fraintendimenti e, a volte, anche
poca coesione all'interno. Volevo cambiare nome al gruppo, ma Elena
mi ha chiesto di ripensarci e la cosa da un lato mi ha fatto anche
piacere... così oggi i KC sono qui, molto, molto motivati ed uniti
come mai è stato possibile prima, FINALMENTE!
10. Angelo, Elena, grazie per l'intervista.
Volete lasciare un messaggio finale per i nostri lettori?
ELENA, ANGELO e FAMIGLIA KC - Tenete d'occhio Europa, il satellite
di Giove.
Oflorenz e i lupi di Winhall