:Ritual: #11, 04/2003
Stalingrad
Il così tanto atteso progetto Stalingrad
(comparso già anni fa su compilation) ha debuttato l'anno scorso su
SPKR con l'album 'Court-Martial' (uscito in concomitanza con l'esibizione dal
vivo a Lipsia 2002) rivelatosi brevemente un vero successo in ambito 'Brown
Area'. Questa reincarnazione o side-project (se preferite) dei
Kirlian Camera, ha subito confermato di possedere una propria personalità,
maggiormente drammatica, ma in un certo senso più giocosa rispetto ai
KC. La drammaticità è segnata da un profondo senso apocalittico,
scandito da rumori dinamici, tinte opache e squarci neoclassici. Il gioco sta
nell'utilizzo di colonne sonore, atmosfere rarefatte e suoni a volte
tecnologici e crudamente industriali nel senso stretto del termine. Se i
Kirlian Camera intravedono la luce, tutto ciò che riguarda Stalingrad
sembra invece essere fatto totalmente al buio.
Il sottotitolo dell'album sembra risultare da una
condizione autoanalitica e finalmente lontana dall'autoindulgenza grossolana
che si respira nell'area. Frase umoristica che, connessa al titolo, rende
già un clima altamente drammatico e teso, poi riscontrabile tra i
brani. Se c'è un disco apocalittico in giro oggi, pare proprio questo...
Vuoi commentare titolo e musica, anche in relazione a Kirlian Camera?
Stalingrad è una specie di incarnazione "peplum" di Kirlian Camera,
un gruppo che è cosciente del proprio bisogno quasi spensierato di
andare a visitare le proprie origini e svilupparle in direzione "non ragionata",
cioé continuare a dare estensione in modo sanguigno. Sembra un quadro
tragico raffigurante arene, gladiatori, apocalissi bibliche e fascinazioni
funerarie, il tutto senza vergogna, anzi, enfatizzando al massimo una specie di
kitsch molto "sentito", voluto e forse anche curato, si spera. Kirlian Camera
è sempre più un gruppo di ricerca, dove ci si spacca la testa
nel tentativo di apportare continuamente nuovi elementi al proprio stile,
coniugando grande partecipazione emotiva e studio. Stalingrad è più
immediato, più istintivo, parla di giorni bui, ma riesce anche ad
essere consapevole della propria impulsitivà. Il progetto stava per
essere accantonato ma poi è arrivata Elena, che lo ha in pratica
fatto vivere sul serio, con il suo entusiasmo verso questo tipo di scelte.
Una volta hai detto che Stalingrad è come "musica
decadente per camionisti romantici"... Chi diavolo è un camionista
romantico?
E' uno (o una) che piange come un coccodrillo innamorato mentre guarda un
pezzo di 'Ludwig' di Visconti in una pausa all'autogrill, poi se ne va a
mangiare un panino ascoltando Alizèe o le T.A.TU. alla radio, pensando
che deve assolutamente ricordarsi di comprare "quel" famoso disco con sopra
tutti "quei" pezzi di musica classica, perché è meglio dell'ultimo
album di Shakira. Improvvisamente, realizza che ha voglia di telefonare alla
propria ex ragazza e invitarla a vedere 'Il Gladiatore' e, mentre s'incammina
verso il suo camion, nota il CD di Stalingrad in un negozietto lì
vicino... lo ruba, pensando che le foto della copertina sono proprio di suo
gusto, mette poi il CD sullo stereo del camion e, una volta che inizia ad
ascoltare i primi pezzi e leggere meglio i titoli, ricomincia a piangere come
un gorilla abbandonato e si chiede "Perché sono così tenerone e
gentile? Perché devo essere così? Perché tutte a me,
sniff...". Forse è anche un po' esaurito, non so...
Elena, ai tuoi esordi con Angelo eri più vicina
alle atmosfere jazz-elettroniche d'atmosfera che non al presente
quasi wagneriano, se si pensa a Stalingrad e a 'Still Air' di KC ed anche al
soffice ma drammatico disco dei Siderartica. E' stata una sterzata molto
rapida e, pare molto sentita.
Ho cantato molto volentieri 'Moon Is Getting Closer' e 'Made Of Shadow', ma
quella è una tendenza musicale di Angelo che io ho assecondato. Forse
mi sento a mio agio in atmosfere più tese, drammatiche o notturne,
quindi lavorare nella fase attuale è per me davvero bello, perché
anche lui si sta orientando maggiormente in quella direzione. Mi sento
completamente in quella direzione. Mi sento completamente parte di ciò
che avviene, per la prima volta. Ma se Angelo vorrà fare una cover
funebre di un pezzo di Louis Armstrong, io la canterò sempre senza
problemi, perché so che ci sarà un senso vero.
Una tematica un po' indiscreta... La notizia riportata
dalla rivista tedesca Gothic, che ha accennato a proposito di una tua
attività passata nelle squadre antisommossa della polizia, è da
ritenersi pura "arte del pettegolezzo"? Come mai sempre tanto accanimento nei
confronti della band?
Non so. Ma ripeto che non si tratta di domande a cui uno potrebbe rispondere
tranquillamente su un giornale, nel caso fosse stato coinvolto in attività
di quel tipo. Comunque, io mi occupo di musica, non di repressione, guerriglia
urbana o robe simili...
Sei insegnante di canto ed hai anche scritto su libri.
Come relazioni questa attività musicale con il lavoro da dedicare ai
gruppi? Sei una cantante molto passionale... è molto particolare per
essere un insegnante.
Sono diventata insegnante di canto per puro caso ed ho continuato questo
percorso per sei anni, nei quali mi sono dedicata sempre di più alla
voce degli altri piuttosto che alla mia! Avere delle voci tra le mani ti
suggerisce quanto la vita sia delicata, ti fa pensare di dover prendersi cura
delle cose che abbiamo a disposizione, e ti accresce in ogni momento e in
qualunque situazione. Le corde vocali sono due "troiaini" affascinanti e la
responsabilità primaria è di trattarle nel migliore dei modi,
allenandole e migliorandone l'uso senza danneggiarle. Lavorare su questa
materia tecnica non vuol dire dimenticare chi siamo; il percorso espressivo
di ciascuno parte sostanzialmente dalla propria personalità e
passionalità. Voglio dire che, per me, un buon insegnante di canto sa
quanta poca importanza abbia in fondo la tecnica e quanto sia necessario
ascoltare ciò che ha da dire la nostra anima, se ha da dire qualcosa...
Angelo, sei da vent'anni sulla scena. Cosa pensi del
"new industrial/brown area" e in che modo vi rapportate come Stalingrad a
questo movimento?
Per me va bene esserne parte, così come non essere preso in
considerazione dall'area in questione. La Brown Area non mi entusiasma e
questo lo si sa già, poi, se si estende il giro al cosiddetto "medieval",
che di essa è cugino, allora tutto diviene tragicamente buffo. Pensa
che vi sono gruppi in questa scena talmente ignoranti e boriosi che riescono
a fare diventare oscena una musica già brutta, "brutta" in quanto non
curata, non sviluppata, composta da persone mediocri, frustrate dal fatto di
non essere aristocratiche. Musica orridamente contraria a qualsiasi ricerca
reale e avversa addirittura alla tradizione, in quanto mai un buon cultore
delle tradizioni musicali si sognerebbe di registrare carnevalate simili e
poi andare in giro vestito da castellano. Mi piacciono sempre i Death In June,
che niente c'entrano con queste storie, e qualcosa forse si muove tra i gruppi
giovanissimi ancora sconosciuti, tipo i sardi Chirleison, che nessuno ha
ancora fatto incidere, preferendo a loro quei mattacchioni con le loro
galline vestite da matrone sfigate, eccezioni a parte. La Brown Area sa essere
più fastidiosa di Manu Chao...
Perché avete annullato la vostra partecipazione
al concerto di Monaco organizzato da VAWS?
Perché avevo da comprare i regali di Natale a quell'alcolizzata di tua
mamma!
Grazie per il pensiero!
Dovere.
Sei sempre sotto trattamento per la tua aggressività?
E' un po' passato il "periodo infernale"?
Ho sospeso gli antipsicotici da quasi un anno. Mi facevano dormire. Il "periodo
infernale" sta intensificandosi, ma io non sono affatto aggressivo con chi
si comporta bene. Odio gli idioti, ma cerco di non toccarli. Non voglio
problemi: credo nel senso di responsabilità, nel lasciare tranquillo
chi amo e stimo.
Ultimamente parlando di voi si fanno a volte vaghi
riferimenti ai Joy Division e ai Doors, non tanto per la musica, quanto per
l'alto livello di alienazione che traspare dai vostri brani e dall'alta
drammaticità che essi emanano, quasi una trance spirituale. Vi sentite
in qualche modo vicini a quelle band? C'è un effettivo "alone di morte"
che vi lega?
Mi sono piaciuti. Curtis ha deciso di andare molto tempo fa. Io lo rispetto
molto e rispetto la sua decisione. Morrison ha fatto belle cose, ma non così
vicine al mio immaginario, alla fine. No, non è la mia strada. Io ho
deciso di continuare a soffrire e... di fare soffrire. Non sono sadico nè
tantomeno masochista, ma vivere così non è semplice e se ho
scelto di continuare è perché non posso scusare in nessun modo
questo mondo. Il riposo verrà più tardi, a meno che non vi siano
ripensamenti, ah, ah, ah!
Elena, tu spesso parli di guerra; è un punto di
scontro "finale", quella che indichi? E' massificabile, riconducibile ad un
esercito ipotetico?
Chi si sente molto, troppo vivo sa che deve essere un buon guerriero. La
guerra di cui spesso parlo non è esattamente un combattimento da
solista, ma non credo, in una sola vita, di poter riuscire a trovare molte
persone che individuino il male a cui mi riferisco, il mio esercito dovrebbe
essere costituito da chi, a prezzo di un'estrema sofferenza, sa captare ogni
millimetro di male, dalle piccole avversie quotidiane agli episodi catastrofici
che colorano l'esistenza di certi parassiti scolastici. Io parlo di guerrieri
che spendono la loro vita a rendere l'orrore manifesto, a rincorrere sogni
bellissimi, a non accettare mai accomodamenti stanchi, parlo di vite senza
tregua, perché solo in questo modo l'idiozia di chi non si chiede mai
niente, il razzismo di chi non si accorge di averlo, lo squallore di chi non
sa vedere la bellezza, la cattiveria degli annoiati, la superficialità
di chi non ha che una sola educazione garantita, ognuna di queste oscenità
potrà essere vista e distrutta.
In che modo proseguirà il cammino di Stalingrad?
E' un progetto che porterete avanti?
Sì, continueremo, anche dal vivo. Suoneremo presto a Mestre, Schloss
Püchau e Rostock. Abbiamo già registrato qualcosa di nuovo per un
nuovo lavoro, ma ci vorrà un po' di pazienza.
Come è nata la collaborazione con S.P.K.R.?
Dai nostri rapporti sessuali con la boss Karolina, naturalmente...
Claudia Nosel