Petali Viola #8, Summer 2000
Intervista ai Kirlian Camera
1) Chi sono e quando sono nati i KC?
KC è un gruppo nato a cavallo tra il 1979 ed il 1980, dopo
che già da alcuni anni e con altre formazioni ero già
in giro a fare concerti e registrazioni. All'inizio, la formazione
era diversa dall'attuale. Io sono l'unico sopravvissuto del nucleo
originario, che comunque non è durato moltissimo. Attualmente,
la line-up si è assestata attorno Emilia Lo
Jacono (voce, tastiere, chitarre, percussioni), Barbara Boffelli (voce
e loops) e me stesso (tastiere, programmazione basso, voce, etc..),
con l'aiuto occasionale, sia dal vivo che in studio di Nancy Appiah
(voce, percussioni). Un gruppo ormai quasi interamente "al femminile",
come vedi, non ho ben capito come sia successo, ma mi trovo davvero
molto bene.
2) Come mai la scelta di questo nome? Cosa significa?
Il nome deriva da un particolare sistema fotografico, se così si
può dire, chiamato "macchina Klrlian", dal cognome della coppia
di inventori russi che all'inizio del secolo ha messo a punto questo
dispositivo che pare capace di fotografare la cosiddetta energia
bioradiante attorno a entità organiche (uomini, animali, vegetali).
Alcuni sostengono si tratti dell'anima. Io non ho opinioni a riguardo.
Mi sembrava un nome abbastanza adatto ai nostri bisogni, non troppo
ridondante nè troppo soggetto "ad usura". Non stavo cioè
cercando un nome particolarmente bello, ma semplicemente qualcosa che,
senza troppa enfasi, ricordasse una vaga presenza di vita... Poi, mi
sono sempre piaciuti i nomi del gruppi che iniziano con la K... come
i King Crimson, per esempio.
3) Come definiresti la musica dei Kirlian Camera?
Quali le radici? Quali i punti di riferimento o ispirazione?
Non saprei, con precisione, dati i vari riferimenti che abbiamo. Ma,
dato che non amo quelli che vogliono fare gli originali ad oltranza
posso parlarti di un gruppo molto contaminato, però di chiara
tendenza elettronica con una certa propensione a sfociare in climi
derivati dalla tradizione mittel-europea non colta e
con una certa attenzione verso il ritmo "freddo". Ma non riesco a
definire bene ciò che suoniamo, anche perché i nostri
dischi, pur essendo tenuti insieme da uno stile ormai abbastanza
riconoscibile, spaziano in molte direzioni e raramente si assomigliano
troppo, cosa che manda in bestia quelli che da noi si sono sempre
e solo aspettati una certa retorica Oscura. Ci siamo formati quando
la New-wave stava cominciando ad imperversare ovunque e
negli anni '80 non abbiamo negato grandi attenzioni a quel fenomeno,
ma il gruppo attuale è più che mai irrequieto, per
fortuna. Quelli che ci conoscono da poco, tendono a parlare di
techno/trip-hop oscura, ma io non ne sarei troppo
convinto... (neppure io... ann). Pink Floyd, Kraftwerk, Joy Division,
Nico, Amon Duul 2, Faust, Neu, White Noise, Sparks... etc..., sono i
punti di partenza del nostro suono, per quanto riguarda la musica
rock. Abbiamo sempre ascoltato dance-music elettronica,
folk celtico e tzigano ed anche un po' di musica classica a
cavallo tra '800 e '900 (Berg, Mahler, Bruch, tra gli altri) e
contemporanea (Ligeti, Penderecki, Gnesin, etc...). Se poi tieni
conto che Emilia ha ascoltato molto Bob Marley, Barbara il pop
commerciale in generale e Nancy, che è africana, ha già
inciso un paio di lavori Gospel con un coro ghanese, puoi capire
che sia inevitabile uno stile un po' particolare...
4) Perché questa decisione di fare musica?
Peché fondare i KC?
Dal bisogno di sfogo, di non tacere e non accondiscendere alcuno. Un
bisogno reale, a volte non molto comodo. I testi, soprattutto più
recentemente, sono fatti di parole piuttosto semplici riguardanti la mia
vita; sono meno ricercati e diretti che in passato, meno enfatici e
visionari, ma sinceri e diretti, a volte anche un poco ironici e
sicuramente drammatici, ma non per forza "malsani". La musica è
l'unica cosa che rimane a darti uno specchio di te stesso, quando &wgrave;
spietatamente sincera come nel nostro caso. Dico "sincera", non
bella... Non potrei dirlo io. Ho bisogno di quello specchio, anche
perché non c'è molta gente capace di analizzare un altro
individuo senza condire il tutto con balle, gelosie e cattiverie varie.
La musica non è un cretino che ti giudica bene o male o che
vuole qualcosa da te. Forse è una preghiera, ma è
imbarazzante dirlo. In ogni caso, non per questo dev'essere una "faccenda
seria" perché può essere divertimento.
5. Ormai siete una band molto affermata e amata, come
avete fatto ad arrivare fin qui? Cosa vi è costato?
Abbiamo fatto una fatica spaventosa, prima di arrivare ad avere un
pubblico affezionato ed un po' più vasto. Una fatica durata
molti lunghi anni che sicuramente ha lasciato un segno in noi. Ancora
oggi non ci rendiamo bene conto di avere un seguito. Non dico questo
per falsa modestia, ma proprio perché dopo tanta sfiga e
silenzio da parte dei media a nostro riguardo, ci siamo messi
probabilmente in testa di non essere destinati a fare grandi
vendite e a non ricevere gran consensi. Questione di abitudine. Ricordo
che per tutti gli anni '80 mi sono chiesto come mai quando un
qualsiasi demotape veniva recensito e si scrivevano articoli su
gruppi che avevano fatto solo un disco, noi non fossimo mai presenti
da nessuna parte... Forse per via del nostro trascorso orientamento "pop",
ma... perché quando eravamo agli inizi nella circuitazione
"underground" nessuno ci tirava mai in ballo? Eppure non avevamo la
lebbra! Sono anche girate tante voci "pesanti" sul nostro conto... non
so... forse non eravamo e non siamo ancora troppo simpatici a molta
gente, ma è strano, dato che io non ho mai snobbato nessuno.
Diciamo che non ho mai amoreggiato coi vari giornalisti o dee-jays
di tendenza, perché non mi piace. Preferisco farmi i fatti miei
ed uscire con i miei amici che magari neanche suonano e non gliene importa
niente di vestirsi da puffo...
6) Che cosa cercate di trasmettere con la vostra
musica ed i testi?
Esprimere le sintesi di emozioni e stati d'animo completamente derivati
da situazioni personali che, comunque, sono estendibili ad altri soggetti.
Ci sono poi riferimenti para-culturali che dovrebbero potere
"ambientare" il sentimento trasmesso, cioé dare uno sfondo personale
in cui la quasi-narrazione viene collocata. Sonorità
aggiuntive "di cornice", che possono meglio raffigurare la scena in un
contesto bene conosciuto o di tensione fantastica, dove cioé si
vorrebbe tutto fosse accaduto. Si cerca di filtrare comunque le proprie
sensazioni attraverso "l'analisi spietata", quella che non è
autoindulgente, per dare all'ascoltatore un risultato il più
possibile lontano dalla confusione. Questo accade maggiormente negli
ultimissimi anni... prima eravamo più rozzi, più grossolani
addirittura...
7) Che cosa ne pensi delle fanzine?
A volte, alle fanzine non si perdona l'appartenenza "di settore", cioé
l'eventuale andare in controtendenza rispetto alla moda affermatasi
recentemente. Questo fa si che non si possa perdonare loro la relativa
sensazione di stantio, almeno da parte dei modaioli con smanie da riciclo
continuo. Ma una fanzine si dedica normalmente ad un settore specifico e
questo è comprensibile e più che accettabile. Ognuno cerca di
tenere in vita le cose verso cui si sente attratto e, la pubblicazione
amatoriale si deve sentire fiera di continuare il proprio percorso, cercando
sicuramente di evitare inutili e dannose chiusure, comunque, dato che una
certa obiettività è sempre sinonimo di pulizia interiore e
perfino di simpatia, il che invoglia sempre qualcuno ad accostarsi, anche con
maggiore rispetto. I pedanti ed i noiosi esistono e causano derisione e
rifiuto. In questa area ve ne sono, ma resta la bontà di una proposta
sincera, che procede, magari con fatica, ma con convinzione e rispetto per
chi legge. Rispetto all'ambiente underground in generale, potrei ripetere
ciò che ho già detto. In ogni caso, in Italia, c'è un
certo fermento musicale ed alcuni gruppi giovani mi paiono più
interessanti di certi altri più celebrati; se non altro, con occhi un
po' più aperti. Sono le etichette, qui, il problema. Troppo poche e
spesso più che inaffidabili. C'è gente che bivacca
nell'underground perché non ha niente di meglio da fare, o perché
altrimenti si annoierebbe. Si rovinano gruppi ad una frequenza e velocità
incredibili. Ma il discorso non è breve, non così breve...
8) Esibizioni live?
Negli ultimi anni, suonare dal vivo è inaspettatamente divenuta la
nostra attività preferita, dopo un lungo periodo di eccessiva tensione
a riguardo. Ora siamo più rilassati e ci divertiamo, ci piace molto
stare col nostro pubblico, c'è interazione. I peggiori momenti li
abbiamo passati durante il tour in Germania del '93: troppo stress, troppi
chilometri ed un'organizzazione, anche da parte nostra, un po' approssimativa,
dato che si trattava della prima tournee, là. La data migliore non
riesco a ricordarla, ma forse Dresda, l'anno scorso, è stato uno
dei migliori momenti della nostra carriera, anche se tra varie puntuali
difficoltà tecniche. Reggio Emilia, sempre lo scorso anno è
anch'esso un buon ricordo... c'era un pubblico affezionato.
9) (Questa era una domanda vecchia ed il cd è
già uscito, comunque...) Quando uscirà il vostro nuovo
album?
Uscirà quest'anno il nostro nuovo album effettivo. Sono trascorsi
già tre anni dall'ultimo... anche se nel frattempo abbiamo pubblicato
altri lavori a medio-breve durata ed una collection. Si intitola
"Unidentified Light" e sarà edito contemporaneamente o quasi ad un
singolo. Ci siamo su da otto mesi... è il lavoro più complesso
che si sia mai fatto, ma, nel contempo, è anche piuttosto "ascoltabile",
cosa che non avrei creduto in un primo momento. Quasi tutti i brani sono
cantati. Questa volta, Emilia e Barbara sono molto presenti, in più,
Patrick Leagas O'Kill (Ex Death in June/Sixth comm) e Dirk Ivens (Dive) ci
stanno dando una mano per le voci maschili. E' stato un massacro, comunque;
ho estratto molto da me stesso, fin troppo, come un "Drifting"... in questi
mesi, ho avuto un ritmo, una media di quasi dieci ore al giorno su questo
progetto. Ora sono da ricoverare, ma, almeno l'album sta riuscendo come
desideravo. Poi, so che dovrebbero pubblicare il primo libro ufficiale
dedicato ai K.C., sarà in italiano ed inglese e conterrà
parecchie foto a colori ed in b/n, una lunga intervista e la storia relativa,
più un cd-album di remix inediti curati da Dive, Wumpscut,
Limbo, Kebabtraume ed altri... ho accettato di riconoscere questo progetto,
data la buona volontà di chi lo cura. Uscirà per Ende in Italia
e credo Nova Tekk in Europa e altrove. Quando ho un po' di tempo, mi dedico
pure ad un progetto solista a nome Uranium U.S.S.R. 1972, ma non credo che
quell'album uscirà prestissimo, dato che non riesco mai a finirlo.
Poi, tra poco, re-iniziano i concerti di questo tour-spezzato,
cioé non continuativo che si protrarrà nel tempo e servirà
a proporre anche parte del materiale nuovo. C'è anche uno strano
singolo estemporaneo, in arrivo, ma non credo a nome K.C., una specie di cosa
rilassata, fatta solo per divertimento, senza altre implicazioni. Molto
lavoro, come vedi ma credo ci sia un break presto, ne ho bisogno davvero.
10) Secondo te cosa ci porterà questo nuovo
millennio?
Non so cosa recherà, ma spero di non doverne soffrire troppo... sono
stufo di cagate! Stanco di logiche che mi appartengono solo in riferimento
ad un lato negativo che desidero eliminare da me stesso e... dal futuro,
non solo dal "mio" futuro.
11) Ho visto delle tue foto live dove indossavi un
passamontagna in testa, che ti copriva completamente il viso... perché?
Per timidezza forse?
Lo indosso per non condizionare alcuno con la mia faccia e le sue espressioni.
Faccio concerti da 25 anni e la timidezza si è spenta da tempo, ma non
nego che quel passamontagna mi aiuti, a volte, soprattutto quando non sono
in pace con me stesso, cioé non di rado. Non voglio condizionare,
ripeto, con un viso che io stesso odierei, se fossi tra il pubblico. La mia
mente ed il mio aspetto fisico sono spesso collegati. Allora, voglio
filtrarmi... coprirmi, come per pudore... in un certo senso.
SIDE-PROJECTS (Alien Martyr, etc...) di Angelo Bergamini
Da qualche anno sto lavorando sul nuovo progetto collaterale che ho
chiamato URANIUM USSR 1972, ma non sono ancora riuscito a finire le
registrazioni relative. Non ci sono altre persone coinvolte in questo
album, ad eccezione di un piccolo contributo sonoro da parte di Massimo
Basili (ex Jormungand) e Roberta Astolfo (Leutha). Non saprei dire quando
il disco vedrà la luce, perché man mano che vado avanti, mi
viene naturale rivedere alcune soluzioni che in un primo momento mi parevano
buone ed ora magari non lo sono più. Non si tratta di un lavoro
particolarmente strano ed originale; contiene un'elettronica fredda e non
molto comunicativa, a volte parecchio elaborata. Tutto sommato è un
divertimento, una ulteriore valvola di sfogo che mi è necessaria.
Con questo nome, in futuro, dovrei aprire a volte i concerti degli stessi
Kirlian Camera, magari aiutato sul palco da una seconda persona. Credo che
il set non durerà più di una ventina di minuti. In passato
avevo un specie di vero e proprio gruppo alternativo a Kirlian Camera,
chiamato ZENTRAL FRIEDHOF. Abbiamo registrato diverso materiale parte del
quale figura su di un album edito da Discordia nel '95. C'è stato un
tentativo di tenerlo in vita assieme a Gianluca Becuzzi di Limbo/Pankow,
ma l'etichetta interessata a farci uscire il nuovo materiale si è
"dimenticata" di pagarci l'anticipo convenuto per quel disco, così
il tutto è stato congelato e penso che non vedrà mai più
la luce. Agli inizi degli anni '90 avevo intenzione di usare il nome ALIEN
MARTYR per pubblicare alcune cose che stavo facendo; una specie di outtake
derivato dalle registrazioni relative a quel periodo è uscito su
una tape-compilation tedesca, edita da Beton Tapes, ma poi ho
abbandonato anche quel progetto, preferendo come al solito concentrarmi
sulle attività dei Kirlian Camera, che rimane da sempre per me la
"cosa" più importante e sentita. Con Ivano Bizzi avevamo iniziato
a pianificare l'uscita di un album sotto il nome di STALINGRAD, ma, dopo
avere pubblicato un pezzo sul cd-sampler tedesco "Thorak", io
ho preferito lasciare a lui il controllo totale di quel capitolo, anche
perché, in effetti si trattava da sempre di un'idea riferita a suoi
brani, in cui io, in pratica, avrei solo dovuto ri-arrangiare
e produrre in studio il tutto. Credo che Stalingrad andrà avanti e,
probabilmente, tra qualche mese uscirà l'album in questione... Ivano
non ha fretta e secondo me questo non può che essere positivo.
Ann Beccamorti