Intervista con Elena Alice Fossi (Spectra*Paris/Kirlian Camera) - 2 May 2010
Ciao Elena Alice, Congratulazioni per il successo di SPECTRA*paris. Sei sorpresa di questo successo?
ELENA ALICE – Il successo non arriva come vera sorpresa, se davvero, fortemente, lo vuoi e ne hai bisogno. Ed io davvero, fortemente, assolutamente lo volevo e ne avevo bisogno. Questo è solo l'inizio...
SPECTRA*paris è un guppo di "sole donne". Pensi che sia più facile o più difficile lavorare solo con ragazze piuttosto che ragazzi?
ELENA ALICE – Più facile e più difficile nello stesso tempo. Più facile perché immagino che "nell'immaginario comune" una band femminile sia in qualche modo più attraente, per come la pensa l'audience maschile e femminile, specialmente oggi. Bene, spesso riesci ad avere più impatto e promozione. Ma, dall'altro lato, lo stesso vecchio e trito concetto che le band femminili sono un gruppo di pollastrelle più o meno belle che non hanno per nulla talento è ancora vivo e urtante. SPECTRA*paris, invece, è stata presa in un modo migliore. Il nostro pubblico riesce a capire il giusto equilibrio tra immagine glamour e musica potente e siamo davvero soddisfatte per questo, poiché... per dirlo senza ferire la sensibilità di nessuno... noi siamo musicisti.
Sei nota come la voce femminile di Kirlian Camera. Che differenza c'è a lavorare in entrambi i gruppi?
ELENA – Le due situazioni lavorative sono piuttosto diverse l'una dall'altra, perché Kirlian Camera è un gruppo electronic-oriented puro ma ancora "selvaggio". Così, la voce si muove a volte come un vento furioso, e a volte suona più tenera ed espressiva. In SPECTRA*paris, la voce è piacevolmente condizionata dalla presenza della chitarra, così spesso verte verso un'intenzione più chiaramente rock, in particolare nelle nostre performance live. Penso che l'elemento in comune sia che voglio sempre provare uno schock elettrico in ogni canzone che canto, così i testi sono molto importanti per me. Ogni singola parola.
Qual è la differenza tra i fan di Kirlian Camera e di SPECTRA*paris?
ELENA - Finora, i fan dei Kirlian erano parte di una particolare 'identità', più scura di quelli di SPECTRA. Ma, nell'ultimo periodo recente, notiamo che qualcosa sta decisamente cambiando. Il pubblico di entrambi i gruppi è più open-minded, adesso, e l'età dei fan, considerevolmente più giovane.
Attualmente state lavorando su un nuovo CD di SPECTRA*paris. Puoi dirci qualcosa riguardo questo nuovo album?
ELENA – L'album è praticamente pronto. Il titolo è "License to Kill" ed è una combinazione di storie come 007. Il "mio" James Bond sta adesso investigando su una sporca faccenda sulla quale pure la famosa etichetta "Death Records" - forse ricordi il film "Il Fantasma Del Palcoscenico" - è coinvolta. Un plot che include lacrime ed eccitazione, a volte tradotto musicalmente in rock e a volte in sottocapitoli dal suono elettronico.
Kirlian Camera è in tour adesso, e ora ci sono concerti di SPECTRA*paris. Come trovi il tempo per questo nuovo album?
ELENA – Non voglio diventare come quelli che si portano i loro portatili ovunque, che compongono musica ovunque, nel loro tempo libero, come se fossero segretarie. Ho bisogno della mia casa bunker, con i miei sturmenti, il mio caos familiare, il mio frigo vuoto... È ancora possibile risparmiare un po' di tempo, dedicarlo a noi stessi, è un dovere!
Quali sono i piani futuri per SPECTRA*paris?
ELENA – Devo ammettere francamente che questo è un periodo strano per SPECTRA*paris. In questo momento dobbiamo scegliere tra parecchie possibilità. È eccitante e difficile nello stesso tempo e spero di non fare cose stupide! Sembra, la prossima primavera inizieremo un tour internazionale e... incrocio le dita per i risultati dell'album!
Se avessi la possibilità di fare un duetto con una persona speciale. chi sceglieresti e perché?
ELENA – Sebbene non conosca l'intera carriera di David Bowie, sento una particolare attrazione per il suo modo di cantare, soprattutto la sua espressività e sensibilità. Così, sarebbe una grande emozione per me, se tale possibilità dovesse mai avverarsi.
Ecco lo spazio per le tue ultime parole ai nostri lettori.
ELENA - Troppo spesso gli "artisti" sono pieni di arroganza e danno al pubblico vecchi concetti noiosi. Troppo spesso sono schermi vuoti che non hanno nulla da condividere con nessuno. Avete la responsibilità di percepire la verità... e fermare questa sorta i stupidità senza fine creata da produttori e promoter troppi noti.
Kai Grothaus
Taken from: http://blogs.myspace.com/kaigrothaus
Italian translation: Adalberto Orrigo - 30.07.2010